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Ansia, come affrontarla e come imparare a gestirla.

Aggiornamento: 13 apr 2022

L’ansia è innata e fa parte della natura umana. È la normale risposta del nostro organismo che si prepara ad affrontare ciò che avverte come un pericolo. Quando l’ansia è moderata può risultare utile, porta il corpo a reagire in maniera ottimale perché ci mette in allerta di fronte a una situazione difficile permettendoci di reagire tempestivamente e migliorare le prestazioni, quindi in questo caso ha una funzione adattativa. Ad esempio prima di un colloquio di lavoro o prima di un esame.

L’ansia non è solo un limite o un disturbo, ma costituisce una importante risorsa. Tuttavia l’ansia travalica spesso dai suoi aspetti adattivi, cioè utili, ad altri non adattivi, in quanto le reazioni ansiose sono generalizzate a una serie di situazioni ‘neutre’.

Il disturbo di ansia è caratterizzato da un costante senso di apprensione, paura, in assenza di un pericolo reale o evidente, che porta l’individuo a vivere in un stato di tensione o agitazione costanti, che influenzano negativamente la qualità della vita di chi si trova in tale condizioni. Il contesto diventa fondamentale per dire se una reazione può essere considerata adattiva o invece diventa patologica.

E’ un sistema di risposta che coinvolge fattori cognitivi, comportamentali e fisiologici.

Le manifestazioni della sintomatologia ansiosa comprende sintomi fisici: tensione muscolare, respirazione veloce, battito cardiaco accelerato, sudorazione profusa, sensazioni di svenimento, senso di oppressione al petto, respiro corto, vertigine, agitazione, aumento/diminuzione dell’appetito, evitamento di certe situazioni.

La componete cognitiva, comporta aspettative di un pericolo diffuso e incerto.

Dal punto di vista comportamentale, si possono presentare sia comportamenti volontari sia involontari, diretti alla fuga o all'evitare la fonte dell'ansia.

I sintomi fisici dell’ansia frequentemente spaventano generando circoli viziosi, oppure la cosiddetta “PAURA DELLA PAURA”

Classificazione dei disturbi di ansia:

-Disturbo da attacchi di panico senza agorafobia

-Disturbo da attacchi di panico con agorafobia

-Agorafobia

-Fobia specifica

-Fobia sociale

-Disturbo ossessivo-compulsivo

-Disturbo post-traumatico da stress

-Disturbo d’ansia generalizzato

-Disturbo d’ansia da separazione

-Mutismo selettivo

-Disturbo d’ansia da condizione medica

È possibile diagnosticare un disturbo d’ansia solo quando si è accertato che i sintomi di ansia non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza o farmaco o a un’altra condizione medica, oppure non sono meglio spiegati da un altro disturbo mentale.

Come affrontarla ed imparare a gestire l’ansia.

Per gestire l’ansia oltre a uno stile di vita armonico, un’alimentazione corretta, praticare attività fisica, ritmi del sonno regolari, capacità di gestire i nostri tempi in maniera ottimale (ad esempio che ci sia lo studio è giusto, ma deve essere intercalato con delle pause altrimenti la mente non riesce a recuperare) ci sono anche a disposizione l’autoipnosi , la meditazione e svariate tecniche di espressione emozionale e corporea, che hanno mostrato di poter portare grande giovamento al trattamento dell’ansia. Dette tecniche di rilassamento, ci aiutano a modulare e gestire soprattutto l’aspetto sintomatologico e una volta sperimentate e apprese, possono essere utilizzate in qualsiasi momento di bisogno, al fine di alleviare momenti di ansia e stress e recuperare energia e concentrazione in caso di affaticamento. Inoltre permettono all’individuo di ridurre una condizione psicologica di tensione e ristabilire il suo equilibrio psicofisico.

La pratica degli esercizi di rilassamento può avere molti vantaggi: diminuzione della frequenza respiratoria, diminuisce la pressione sanguigna, diminuzione della frequenza cardiaca, riduzione della fatica, migliora la digestione, migliora l’umore, migliora la concentrazione, diminuzione dell’attività’ degli ormoni dello stress, miglioramento della qualità del sonno, diminuzione de rabbia e frustrazione, maggiore fiducia per affrontare i problemi.

Alcuni tipi di tecniche di rilassamento.

Training autogeno. Il Training autogeno è una tecnica di rilassamento che consiste in una serie di esercizi di concentrazione che si focalizzano su diverse zone corporee, allo scopo di ottenere uno stato di rilassamento profondo sia a livello fisico che psichico.

La caratteristica fondamentale di questo metodo è, la possibilità di ottenere, attraverso esercizi che potremmo considerare “mentali”, delle reali modifiche corporee, che a loro volta sono in grado di influenzare la sfera psichica dell’individuo.

Ciò è possibile poiché l’organismo umano è un’unità dove mente e corpo non sono componenti autonome e indipendenti, ma sono strettamente correlate, in un rapporto di influenza reciproca e costante.

Rilassamento muscolare progressivo. In questa tecnica di rilassamento, ci si concentra sulla tensione lenta di ciascun gruppo muscolare e poi sul rilassamento. Questo aiuta a concentrarsi sulla differenza tra tensione e rilassamento muscolare. In questo modo si può iniziare a diventare più consapevole delle sensazioni fisiche.

Quando l’ansia diventa estrema e ingestibile, occorre l’intervento di un professionista che possa aiutare la persona a gestire i sintomi che possono diventare spiacevoli e invalidanti.

Il trattamento elettivo per la cura dei disturbi d’ansia è la psicoterapia, che può essere associata a un trattamento farmacologico.

La terapia cognitivo comportamentale ha mostrato tassi di efficacia elevatissimi e mira a ridurre o eliminare i sintomi dell’ansia e a raggiungere un adeguato adattamento dell’individuo all’ambiente utilizzando tecniche comportamentali e tecniche di ristrutturazione cognitiva.

La terapia psicofarmacologica è in genere prescritta da un medico psichiatra e prevede l’utilizzo di diverse tipologie di farmaci.

D.ssa Miriam Guarriello.


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